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Zero Zone lancia una nuova divisione servizi e il suo primo merchandiser autonomo a propano

Il produttore statunitense di sistemi di refrigerazione Zero Zone ha annunciato la creazione di una nuova divisione dedicata ai servizi e il lancio del suo primo merchandiser autonomo a propano (R290).

L’obiettivo della nuova struttura è offrire ai clienti un’esperienza di assistenza più fluida, un supporto tecnico più rapido e una maggiore coerenza tra i diversi reparti aziendali. “I nostri clienti contano su di noi per mantenere i loro prodotti freddi e le loro attività operative. Questa nuova divisione rafforzerà il modo in cui li supportiamo – dall’installazione e manutenzione alla formazione e alla disponibilità dei ricambi”, ha dichiarato Dan O’Brien, vicepresidente e direttore generale di Zero Zone.

La divisione unifica in un’unica entità tutte le funzioni rivolte ai clienti – servizio post-vendita, formazione, garanzie, ingegneria, operations e gestione dei programmi – nell’ambito del piano di crescita quinquennale dell’azienda. Uno degli obiettivi principali è sostenere la transizione verso i refrigeranti naturali, fornendo a tecnici e operatori la formazione e le competenze pratiche necessarie per lavorare in sicurezza con sistemi e banchi refrigerati a basse emissioni.

Zero Zone precisa che la nuova divisione non sostituirà i partner di assistenza storici, ma offrirà servizi complementari come assistenza all’installazione, ispezioni di sicurezza, revisione impianti, fornitura di ricambi e un programma di formazione dedicato a tecnici e clienti.

Parallelamente, l’azienda ha presentato il suo primo merchandiser autonomo a propano, destinato al retail di piccole dimensioni – come i negozi di prossimità e i discount rurali – che desiderano adottare soluzioni con refrigeranti naturali. Il nuovo modello plug-and-play, disponibile in configurazioni da due a cinque porte, è adatto ad applicazioni a temperatura media e bassa e può essere facilmente installato grazie alle dimensioni compatte (passa attraverso una porta standard da 203 cm).

Il condensatore R290, posizionato sul tetto, viene collegato una volta posizionato l’unità all’interno del punto vendita. “In caso di manutenzione, non è necessario intervenire in campo: basta sostituire il condensatore con uno nuovo, riducendo i tempi di fermo impianto”, ha spiegato Ben Fisher, direttore vendite e ingegneria interna di Zero Zone, durante la conferenza FMI Energy and Store Development 2025 a San Diego.

Zero Zone produce già sistemi a CO₂ transcritica (R744) e ad ammoniaca (R717) per applicazioni commerciali e industriali sotto il marchio Genesys, oltre a unità condensanti e banchi refrigerati CO₂. L’azienda ha inoltre installato oltre 500 impianti CO₂ transcritici negli Stati Uniti, secondo quanto riferito da Masood Ali, Global Refrigeration Manager, durante l’ATMO America Summit 2025 di Atlanta. Un esempio emblematico è il negozio a energia netta zero di Walgreens a Evanston, Illinois, che utilizza un rack CO₂ Zero Zone da 133,6 kW per refrigerazione, condizionamento, riscaldamento e produzione di acqua calda, alimentato da pannelli solari, turbine eoliche e pozzi geotermici. Grazie a questa configurazione, il consumo giornaliero di energia è stato ridotto da 780 kWh a 269 kWh, confermando l’efficienza del sistema subraffredato tramite geotermia.

“Riunendo tutte le funzioni di servizio, stiamo creando un’organizzazione più efficiente e reattiva”, ha concluso O’Brien. “È un passo che riflette il nostro impegno a lungo termine verso la qualità del servizio e la soddisfazione dei clienti”.

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