Il mercato globale dei lubrificanti sintetici a base di esteri passerà da 3,55 miliardi di dollari nel 2024 a 5,06 miliardi entro il 2031, con un tasso medio di crescita annuo del 5,4%, secondo un nuovo rapporto di The Insight Partners. La domanda è alimentata dalla crescente necessità di lubrificanti ad alte prestazioni nei settori automotive, aerospaziale, marino, industriale e della refrigerazione. Gli esteri sintetici si distinguono per stabilità termica, biodegradabilità e bassa volatilità, caratteristiche che li rendono più efficienti e conformi alle normative ambientali rispetto agli oli minerali.
Particolarmente rilevanti nei contesti sensibili dal punto di vista ambientale — come marine, forestale e agricolo — i lubrificanti a base di esteri riducono i rischi di inquinamento in caso di sversamenti accidentali. Al tempo stesso, la loro resistenza alle alte temperature e all’ossidazione li rende ideali per applicazioni complesse, come motori aeronautici, trasmissioni automobilistiche e compressori industriali.
Nel 2024, i di esteri hanno rappresentato la quota principale del mercato per tipologia, mentre gli oli motore hanno dominato tra i prodotti. Il settore automotive si conferma il principale utilizzatore finale. A livello geografico, Asia-Pacifico ha guidato il mercato, seguita da Nord America ed Europa — quest’ultima destinata a registrare il tasso di crescita più elevato entro il 2031 grazie all’attenzione per la sostenibilità.
Tra i protagonisti del mercato figurano Sinopec, ExxonMobil, BP, Chevron, AMSOIL, Phillips 66, TotalEnergies, Valvoline, Matrix Specialty Lubricants e BASF. Quest’ultima ha recentemente raddoppiato la capacità produttiva dei propri esteri sintetici a Jinshan (Cina), mentre Valvoline Global ha esteso la partnership con il team Aston Martin Aramco Formula One.


