Gli investimenti nella realizzazione di strutture di stoccaggio refrigerate in Cina hanno portato a una riduzione del 13% delle perdite post-raccolta nel 2022, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cleaner Production. La ricerca è stata condotta da un team di esperti del ministero dell’Agricoltura, dell’Accademia di Pianificazione e Ingegneria Agricola e della China Agricultural University di Pechino.
Il tema si inserisce in un contesto globale in cui la catena del freddo è sempre più riconosciuta come elemento chiave nella lotta contro lo spreco alimentare. Secondo l’Istituto Internazionale della Refrigerazione (Iir), l’espansione delle infrastrutture del freddo a livello mondiale potrebbe salvare 475 milioni di tonnellate di cibo all’anno, sufficienti a nutrire 950 milioni di persone. In Cina, le perdite e gli sprechi alimentari generano un impatto economico stimato in 263,5 miliardi di dollari, con frutta e verdura che rappresentano circa il 60,5% del totale in termini di volume, e il 27,2% concentrato nella fase di manipolazione e conservazione post-raccolta.
Per contrastare questo fenomeno, nel 2020 il ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali cinese ha avviato un piano nazionale per la costruzione di infrastrutture logistiche del freddo, con l’obiettivo di risolvere la cosiddetta sfida del ‘primo chilometro’: il tratto iniziale che separa le aree rurali di produzione dai centri urbani di consumo. Il programma punta a sostenere le imprese agricole emergenti, migliorando la qualità e la conservazione dei prodotti lungo la filiera.
Lo studio coordinato da Tai Li e colleghi ha analizzato l’impatto di questa politica attraverso un ampio sondaggio condotto nel 2022. I risultati mostrano che, tra il 2020 e il 2022, l’iniziativa ha consentito la creazione di 12,5 milioni di tonnellate aggiuntive di capacità di stoccaggio refrigerato. Le proiezioni dei ricercatori indicano inoltre che, mantenendo gli attuali livelli di investimento, la Cina potrebbe ottenere entro il 2030 una riduzione complessiva del 30% delle perdite post-raccolta.
Oltre ai benefici economici per gli agricoltori, la ricerca segnala anche un impatto positivo dal punto di vista ambientale: nel solo 2022, gli interventi di refrigerazione hanno contribuito a evitare 4,7 milioni di tonnellate di emissioni di CO₂ equivalenti.


