L’Environmental Protection Agency (Epa) statunitense ha proposto modifiche al proprio regolamento sulla segnalazione delle sostanze PFAS (per- e polifluoroalchiliche), con l’obiettivo di ridurre gli oneri normativi per le imprese e allo stesso tempo continuare a raccogliere dati essenziali sulla produzione e sull’uso di questi composti, si legge su Refindustry.
Le revisioni proposte intervengono sulla norma di segnalazione e conservazione dei dati, finalizzata nell’ottobre 2023 ai sensi della sezione 8(a)(7) del Toxic Substances Control Act, che impone ai produttori e importatori di comunicare informazioni relative alle PFAS prodotte o importate tra il 2011 e il 2022. Il regolamento aveva sollevato critiche per gli elevati costi di conformità e problemi tecnici nei sistemi informatici dell’Epa.
Il nuovo piano prevede esenzioni per attività a basso rischio o difficili da identificare, come PFAS presenti in concentrazioni inferiori allo 0,1% in miscele o prodotti, articoli importati, sottoprodotti, impurità, sostanze per ricerca e sviluppo e intermedi non isolati. L’Epa intende inoltre apportare correzioni tecniche per chiarire le istruzioni di rendicontazione e modificare i tempi di presentazione dei dati.
Secondo l’amministratore Lee Zeldin, la proposta riflette la linea dell’Agenzia volta a semplificare la burocrazia e offrire certezza normativa: “Vogliamo raccogliere le informazioni necessarie per combattere la contaminazione da PFAS senza imporre requisiti sproporzionati ai produttori, in particolare alle piccole imprese”.
Il testo è aperto ai commenti pubblici per 45 giorni dalla pubblicazione nel Federal Register.


