Nel 2024 sono state vendute 98.345 pompe di calore nel Regno Unito, di cui 32.920 prodotte localmente: circa un terzo del totale, con un incremento del 40% rispetto al 2023, secondo i nuovi dati della Heat Pump Association (Hpa). Il risultato riflette il contributo crescente della manifattura britannica alla transizione verso il riscaldamento pulito.
Il Clean Energy Industries Sector Plan del governo britannico prevede che, entro il 2050, il comparto del riscaldamento e raffrescamento potrà generare 4,8 miliardi di sterline l’anno, di cui 900 milioni derivanti dalle esportazioni.
La Hpa sottolinea il ruolo del programma ‘Heat Pump Investment Accelerator’, fondo da 30 milioni di sterline destinato a sostenere investimenti nazionali nella produzione di pompe di calore e componenti. Due progetti hanno già ottenuto quasi 10 milioni di sterline di finanziamento.
“Il mercato delle pompe di calore sta maturando e le aziende stanno investendo per rafforzare la catena di fornitura locale”, ha dichiarato Charlotte Lee, Ceo della Hpa. “Ma serve fiducia nel mercato: il governo deve pubblicare senza ritardi il nuovo Future Homes and Buildings Standard, essenziale per orientare la transizione”.
Anche il ministro dell’Energia Martin McCluskey ha rimarcato il legame tra “posti di lavoro qualificati e tecnologie pulite del futuro”, ricordando il successo del bonus da 7.500 sterline che ha favorito l’adozione delle pompe di calore da parte delle famiglie.
L’European Heat Pump Association ha commentato che “stabilità e fiducia sono elementi chiave per sostenere la domanda interna e rafforzare la produzione locale”, evidenziando come in Europa il settore conti già 300 siti produttivi e oltre 430mila occupati.


