Secondo un nuovo report di Mordor Intelligence, il mercato globale degli scambiatori di calore crescerà da 18,28 miliardi di dollari nel 2025 a 23,54 miliardi entro il 2030, con un tasso medio annuo del 5,19%. La domanda è alimentata da settori chiave come oil & gas, HVAC, energia, chimica e alimentare, dove l’efficienza energetica e l’affidabilità operativa sono sempre più prioritarie. Cresce l’adozione di scambiatori compatti e resistenti alla corrosione, grazie all’uso di materiali avanzati come acciaio inox, titanio e leghe di nichel.
Si registra una forte spinta anche dai progetti LNG, che richiedono scambiatori criogenici per processi di liquefazione, rigassificazione e stoccaggio, e dai sistemi di district cooling in aree come il Golfo e il Sud-est asiatico, dove gli scambiatori a piastre e telaio stanno diventando standard per l’efficienza termica.
Tra le innovazioni emergenti figurano i microcanali e gli scambiatori a circuito stampato, che ottimizzano spazio e trasferimento termico. La crescente attenzione al recupero del calore di scarto spinge inoltre governi e industrie a investire in soluzioni più sostenibili.
Tra i principali player globali figurano Alfa Laval, Kelvion, Danfoss, API Heat Transfer, Hisaka, Xylem, SPX Flow, GEA Group e HRS Heat Exchangers.


