Una nuova guida pubblicata dall’Institute of Refrigeration (Ior) propone una serie di raccomandazioni per ridurre le emissioni nel settore della refrigerazione commerciale del Regno Unito. Realizzato nell’ambito del progetto TICR – Transport Industrial Commercial Refrigeration, il rapporto analizza consumi energetici, tecnologie disponibili e buone pratiche basandosi su indagini condotte nel biennio 2023-2024.
Secondo il documento, la refrigerazione nel retail britannico genera ogni anno circa 2,04 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente (MtCO₂e), pari a circa l’1% del consumo elettrico nazionale e allo 0,6% delle emissioni complessive di gas serra. Le principali fonti di emissione sono le perdite di refrigerante (Scope 1) e il consumo elettrico (Scope 2). Se non si interverrà con misure di mitigazione, la crescita del mercato e l’aumento della domanda di raffrescamento potrebbero portare le emissioni a 2,67 MtCO₂e entro il 2050.
Le opportunità di risparmio energetico sono però significative: la sostituzione delle vetrine frigorifere esistenti con modelli di ultima generazione può ridurre i consumi fino al 65%, mentre il passaggio a refrigeranti a GWP ultra basso, come CO₂ e idrocarburi, può abbattere le emissioni dirette di oltre il 99%. Ulteriori benefici si possono ottenere tramite impianti fotovoltaici, recupero del calore di scarto e sistemi di controllo intelligente.
La guida individua 10 buone pratiche per la gestione efficiente degli impianti, tra cui: riduzione delle perdite di refrigerante, installazione di porte sui mobili frigoriferi, pulizia regolare dei condensatori, uso di sotto-contatori energetici e adozione di una visione sistemica dell’impianto. Le tecnologie di retrofit vengono inoltre classificate in base al potenziale di risparmio energetico: la sostituzione dei mobili frigoriferi risulta la più efficace, con una riduzione fino al 94%.
Il progetto TICR, coordinato dalla London South Bank University e sostenuto dal Department for Energy Security and Net Zero britannico, mette anche a disposizione uno strumento di benchmarking per valutare la conformità e supportare la pianificazione della riduzione delle emissioni.
“C’è molto che proprietari e operatori possono fare per ridurre le emissioni attuali e future”, si legge nel documento. “Le azioni consigliate non richiedono necessariamente grandi investimenti o modifiche legislative”.


