Dall’Heat Pump Forum 2025 (23-24 settembre, Bruxelles) – che ha riunito istituzioni europee, industria, media e finanza per discutere il ruolo delle pompe di calore nel raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici europei – è emerso che per centrare il target Ue di 60 milioni di pompe installate entro il 2030, sarà necessario installare 28mila unità al giorno lavorativo, tre volte il ritmo attuale. La diffusione è cruciale per ridurre la dipendenza da gas e fossili.
Nel corso del forum, l’European Heat Pump Association (Ehpa) ha denunciato la tassazione squilibrata dell’elettricità: in otto Paesi su 17 è tassata molto più dei combustibili fossili, penalizzando le pompe di calore. Sono Polonia e Belgio i casi peggiori, fa sapere l’Ehpa.
Inoltre, l’imminente Ets2, che coprirà edifici e trasporti, genererà fino a 570 miliardi di euro entro il 2032, di cui 87 miliardi al Fondo sociale per il clima. I relatori hanno chiesto di destinare queste risorse a investimenti ‘future proof’ come ristrutturazioni e tecnologie pulite.
Al Forum si è discusso anche di stabilità delle politiche, riqualificazione degli installatori (da plumbers a installatori senza perdita di reddito), necessità di una comunicazione chiara per contrastare fake news e della capacità della rete elettrica. Le pompe di calore, se integrate con pianificazione smart, possono ridurre i costi di sistema e stabilizzare i prezzi dell’energia.
L’evento si è chiuso con la cerimonia degli Heat Pump Awards, con circa 300 partecipanti.


