Per la terza volta dall’inizio dell’anno, l’Istituto Internazionale della Refrigerazione (IIR) ha preso parte al decimo Ecowas Sustainable Energy Forum (Esef 2025), svoltosi al Sir Dawda Kairaba Jawara International Conference Center in Gambia. L’evento, che ha celebrato 10 anni di attività di Esef, coincide anche con il 50esimo anniversario di Ecowas e il 15esimo di Ecreee, il centro regionale per le energie rinnovabili ed efficienza energetica. Con il tema ‘Accelerating Sustainable Energy Infrastructure Solutions for Growth in the Ecowas Region’, il forum ha riunito ministri, organizzazioni diplomatiche, esperti nazionali, rappresentanti del settore privato, partner dello sviluppo, innovatori e società civile per discutere come accelerare la transizione energetica dell’Africa occidentale verso la sostenibilità.
La direttrice generale dell’IIR, Yosr Allouche, insieme a Ina Colombo, responsabile dei programmi Ue e internazionali, ha partecipato a diverse sessioni di alto livello. Nel panel ‘Energy Efficiency for Sustainable Livelihoods in Africa’, Allouche ha sottolineato l’urgenza per i governi Ecowas di adottare roadmap chiare per il phase-down dei refrigeranti ad alto GWP, in linea con l’Emendamento di Kigali, adattandole però alle capacità nazionali. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di standard minimi di prestazione energetica (MEPS), di regolamenti armonizzati per la sicurezza nell’uso di refrigeranti infiammabili e di una formazione più solida per i tecnici, insieme a misure doganali e incentivi mirati.
Un altro punto centrale è stato il ruolo strategico delle catene del freddo nel ridurre le perdite alimentari post-raccolta – oggi particolarmente elevate in Africa – migliorare i redditi degli agricoltori e rafforzare la competitività delle esportazioni. Tecnologie già disponibili, come l’integrazione con le rinnovabili, lo stoccaggio termico, l’uso di IoT e AI per la manutenzione predittiva, possono consentire al continente di saltare direttamente a soluzioni di refrigerazione pulite ed efficienti, a patto che vengano supportate da modelli di business e strumenti finanziari adeguati.
Durante la sessione ‘Powering food systems in West Africa’, Allouche ha ribadito che la refrigerazione rappresenta circa il 20% dei consumi globali di elettricità e il 7,5% delle emissioni di CO₂: espandere catene del freddo sostenibili significherebbe dimezzare le perdite alimentari, ridurre lo spreco di vaccini e abbassare le emissioni. Progetti come SophiA (leggi qui) e INDEE+ sono stati citati come esempi concreti di innovazione in grado di contribuire a questi obiettivi.
Nei giorni precedenti l’Esef, si è tenuta inoltre una sessione speciale su raffrescamento resiliente al clima, cambiamento climatico e parità di genere, sostenuta da progetti Ue come SOPHIA, AGRICOOL ed EMERGE. Tra i temi presentati: celle frigorifere intelligenti alimentate a energia solare, sistemi agrivoltaici e soluzioni per la gestione sostenibile delle risorse. Il confronto ha evidenziato come le tecnologie innovative di refrigerazione possano rappresentare una risposta integrata alle sfide climatiche, energetiche e sociali dell’Africa occidentale.