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L’Australia alza l’asticella: -70% di emissioni entro il 2035

Il governo australiano ha fissato un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2035, puntando a un taglio compreso tra il 62% e il 70% rispetto ai livelli del 2005. Il primo ministro Anthony Albanese presenterà il target aggiornato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Finora l’Australia ha ridotto del 29% le proprie emissioni e l’obiettivo 2035 segna un salto notevole rispetto alla precedente proiezione di -51%. L’annuncio arriva insieme alla pubblicazione della Valutazione nazionale dei rischi climatici, che evidenzia i potenziali impatti di un’azione insufficiente.

Secondo Sami Zheng, Ceo di AIRAH, si tratta di una tappa fondamentale verso la neutralità climatica: “Pur volendo misure più ambiziose in alcune aree, in particolare nella transizione dei refrigeranti, riconosciamo che il piano rappresenta un obiettivo concreto e raggiungibile”.

Il settore HVAC&R è incluso principalmente nel Built Environment Sector Plan, che punta sull’elettrificazione di riscaldamento e acqua calda, oltre che sull’efficienza energetica. Il piano riconosce anche il ruolo degli HFC, responsabili del 32% delle emissioni Scope 1 negli edifici, ma non introduce nuovi target oltre a quelli del Emendamento di Kigali. Zheng chiede quindi una strategia organica sui refrigeranti, con tracciabilità e manutenzione come azioni “a impatto certo”.

Per supportare il target, il governo investirà oltre 70 milioni di dollari in programmi per l’efficienza degli edifici, inclusa l’espansione del sistema NABERS e il potenziamento dello schema NatHERS per le abitazioni.

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