Il mercato globale degli scambiatori di calore è destinato a crescere dai 23,95 miliardi di dollari del 2025 a 33,52 miliardi entro il 2030, con un tasso annuo composto (CAGR) del 7%, secondo un nuovo rapporto di MarketsandMarkets. La crescita è alimentata dall’aumento della domanda energetica globale, da regolamentazioni sempre più stringenti in tema di efficienza e dall’espansione delle industrie di processo.
Gli scambiatori di calore, essenziali per il trasferimento efficiente dell’energia termica, trovano impiego in numerosi settori: oil & gas, chimica, generazione di energia, HVAC, food & beverage, navale e rinnovabili. Particolarmente dinamici i mercati emergenti, che investono in nuove infrastrutture industriali, mentre i Paesi sviluppati puntano sull’ammodernamento degli impianti per ridurre consumi e rispettare standard ambientali.
Il segmento a fascio tubiero (shell and tube) si conferma il più rilevante per la sua adattabilità ad ambienti ad alta pressione e temperatura, con ampie possibilità di personalizzazione. I metalli rappresentano il materiale con la crescita più rapida, in particolare acciaio inox, rame, alluminio e titanio, grazie alla loro conduttività termica e alla resistenza meccanica.
L’Europa resterà il mercato regionale più importante, sostenuta da un solido tessuto industriale e da normative severe. Germania, Francia e Italia trainano la domanda, soprattutto in applicazioni di generazione di energia, HVAC e processi chimici.
Tra i principali player figurano nomi come Alfa Laval (Svezia), Kelvion (Germania), Danfoss (Danimarca), Exchanger Industries (Canada), Mersen (Francia), API Heat Transfer (Usa), Johnson Controls (Irlanda), Xylem (Usa), SPX Flow (Usa), Lennox (Usa), Modine (Usa), Wieland (Germania) e Air Products & Chemicals (Usa).
