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Sudafrica: la catena del freddo al centro della sicurezza alimentare

Il ministro dell’Agricoltura del Sudafrica, John Steenhuisen, è intervenuto il 21 agosto 2025 a Durban in occasione della GCCA Africa Cold Chain Conference, sottolineando il ruolo cruciale delle infrastrutture della catena del freddo per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico del continente.

Con una popolazione africana in rapida crescita, destinata a superare i due miliardi di persone entro il 2050, la sicurezza alimentare diventa una priorità politica strategica. In Sudafrica, la popolazione è passata da 55,4 milioni nel 2015 a oltre 62,3 milioni nel 2025, a conferma della pressione crescente sulla disponibilità di cibo. “La catena del freddo è il cuore della risposta a questa sfida”, ha affermato Steenhuisen, ricordando che in Africa sub-sahariana le perdite post-raccolto dei prodotti deperibili possono raggiungere il 40%. Il ministro ha evidenziato l’impatto economico di tali perdite, che privano i piccoli agricoltori di opportunità di mercato e reddito. Tra gli ostacoli principali, le inefficienze infrastrutturali come la congestione nei porti di Città del Capo e Durban, che minano l’affidabilità delle esportazioni agricole.

Per affrontare queste criticità, Steenhuisen ha illustrato diverse iniziative governative, tra cui collaborazioni con il dipartimento dei Trasporti e con Transnet per migliorare l’efficienza portuale e integrare i sistemi della catena del freddo. Ma anche partenariati pubblico-privati per estendere tali infrastrutture nelle aree rurali. E progetti con il dipartimento dell’Energia per diffondere celle frigorifere alimentate da energia solare nelle zone off-grid e incentivare sistemi di refrigerazione ad alta efficienza.

Il ministro ha inoltre collegato lo sviluppo della catena del freddo alle agende globali, come la presidenza sudafricana del G20 e il ruolo dell’African Continental Free Trade Area nell’incrementare il commercio intra-africano. Senza catene del freddo affidabili, ha avvertito, tali opportunità rischiano di andare perdute. Infine, Steenhuisen ha citato il contributo delle tecnologie emergenti, dall’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione logistica alla blockchain per la tracciabilità, con esempi concreti di progetti pilota già attivi nel settore ortofrutticolo sudafricano.

“La catena del freddo non è un tema marginale. Con essa possiamo sfamare più persone, creare occupazione e competere meglio sui mercati globali”, ha concluso.

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