Natural Resources Canada (NRCan) ha lanciato il terzo round del programma Industrial Facility Track, offrendo contributi finanziari per progetti che migliorano l’efficienza energetica negli impianti produttivi, con particolare attenzione a sistemi di riscaldamento e refrigerazione a zero emissioni.
Attraverso il programma Green Industrial Facilities and Manufacturing Program (GIFMP), le aziende manifatturiere potranno così ricevere fino a 5 milioni di dollari canadesi (circa 3,1 milioni di euro) per coprire fino al 50% dei costi ammissibili. Per organizzazioni indigene e non profit, il sostegno potrà arrivare fino al 100%. Secondo l’azienda canadese Vitalis, si tratta di “un’opportunità importante per chi intende adottare pompe di calore industriali, chiller o sistemi di refrigerazione con refrigeranti naturali come la CO₂ (R744)”.
Sono finanziabili progetti di retrofit che sostituiscono o migliorano impianti energivori: sistemi di acqua calda, forni, essiccatori, caldaie, impianti a vapore, sistemi di recupero del calore e refrigerazione. L’equipaggiamento deve essere ‘non emissivo’, quindi basato su elettricità o fonti rinnovabili. Non sono invece ammissibili nuove costruzioni o veicoli di flotta.
Per accedere ai fondi è obbligatorio disporre (o implementare) un sistema di gestione dell’energia certificato, così da garantire un approccio integrato alla riduzione di costi ed emissioni. Le domande devono essere inviate tramite il portale NRCan entro il 26 settembre, mentre il 4 settembre è previsto un webinar informativo.
Il programma rientra nell’impegno del governo per la decarbonizzazione dell’industria, con un investimento complessivo di 194 milioni di dollari canadesi (circa 120,9 milioni di euro) a supporto di iniziative di efficienza e gestione energetica. Le pompe di calore a refrigeranti naturali stanno già trovando applicazione in Canada in settori come la trasformazione lattiero-casearia e le reti di teleriscaldamento. Oltre a ridurre emissioni e consumi, l’elettrificazione dei processi industriali può migliorare anche la salute pubblica: uno studio statunitense stima che la sostituzione delle caldaie con pompe di calore nei processi produttivi potrebbe prevenire oltre 77mila morti premature tra il 2030 e il 2050.


