Il focolaio di legionellosi esploso a fine luglio a Harlem (New York City) ha raggiunto un bilancio di sei vittime e 112 casi accertati. Secondo il Dipartimento della Salute di New York, la curva dei contagi ha iniziato a calare dopo gli interventi di bonifica sulle 12 torri evaporative risultate positive alla presenza di Legionella pneumophila.
Sette pazienti restano ricoverati, mentre proseguono i monitoraggi ambientali per verificare l’efficacia delle misure correttive. Gli interventi hanno incluso disinfezioni mirate e controlli sulla qualità dell’acqua, in linea con gli standard sanitari statunitensi e con le linee guida ASHRAE per la gestione del rischio legionella.
Il caso di Harlem sottolinea ancora una volta la criticità della manutenzione preventiva delle torri di raffreddamento, sistemi intrinsecamente esposti al rischio biologico per via della combinazione di acqua e aerodispersione. In ambito europeo, il riferimento normativo resta la EN 16798-3 per la ventilazione e le disposizioni nazionali derivate dalla direttiva F-Gas e dalle norme sulla qualità dell’acqua.
L’episodio riporta al centro del dibattito l’importanza di programmi di ispezione regolari, piani di trattamento chimico e protocolli di emergenza per contenere rapidamente eventuali cluster epidemici collegati a impianti HVAC.