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Studio confronta impatto HFC e flammabilità HC

Un nuovo studio condotto dalle società di consulenza Re-phridge e A/gent Consultancy analizza i rischi di mortalità associati a refrigeranti HFC rispetto ai rischi di flammabilità degli idrocarburi nei sistemi di refrigerazione, climatizzazione e pompe di calore (RACHP). L’analisi copre l’arco temporale fino al 2050 e considera due scenari: il rispetto della normativa Kigali e legislazioni nazionali minime (CLME) e la sostituzione completa con refrigeranti naturali (NRME).

I risultati mostrano che la mortalità indiretta dovuta agli HFC è da 100 a 1000 volte superiore al rischio diretto di incendi con idrocarburi. Nel peggiore scenario HFC si stimano tra 10.000 e 25.000 decessi annui, mentre l’uso massimo di idrocarburi comporterebbe circa 150 fatalità annuali. L’analisi ha escluso il settore industriale per NRME, ipotizzando l’uso di R717 e CO2 per grandi impianti.

Lo studio considera scenari ottimistici per HFC e pessimisti per HC, includendo valutazioni sul rischio durante manutenzione e operazioni, con tecnici formati sulla sicurezza degli idrocarburi. L’indagine preliminare evidenzia chiaramente come, nonostante la percezione di pericolo legata alla flammabilità, gli idrocarburi presentino un impatto sulla mortalità complessiva significativamente inferiore rispetto agli HFC, confermando la loro rilevanza nella transizione verso refrigeranti a basso GWP.

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