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L’IIR e il passaggio degli alimenti congelati da -18°C a -15°C

Una revisione pubblicata sull’International Journal of Refrigeration dagli esperti IIR Alain Le-Bail, Cyril Toublanc, Michel Havet e Nasser Hamdami analizza gli standard di conservazione degli alimenti congelati e l’impatto del passaggio da -18°C a -15°C. Pur essendo -18°C lo standard attuale, la maggior parte dei prodotti raggiunge solo il 95-98% di congelamento a questa temperatura.

Lo studio valuta anche metodi non convenzionali come il superraffreddamento e l’irrigidimento, quest’ultimo approvato per il pesce con conservazione a -10°C fino a 96 ore. L’iniziativa “Three Degrees of Change” propone il passaggio a -15°C per ridurre il consumo energetico di circa il 10%, ma con una possibile riduzione del 30% della durata di conservazione. Un caso sugli spinaci evidenzia un calo della vitamina C dopo tre mesi a -15°C. Si sottolineano rischi come maggiori esigenze di imballaggio, fluttuazioni di temperatura più strette e sprechi alimentari, suggerendo strategie di stoccaggio differenziate. Il passaggio da -18°C a -10°C richiede un monitoraggio attento, soprattutto durante il trasporto. Lo studio è disponibile in open access.

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